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Posts Tagged ‘Camus’

La caduta di Albert Camus

“Ma non è facile, perchè l’amicizia è svagata, o almeno impotente. QUELLO CHE VUOLE, NON PUO’. Forse, dopotutto, non lo vuole abbastanza.”

“Sì, l’inferno deve essere così: strade con insegne, e non c’è modo di dar spiegazioni. Si è classificati una volta per tutte”

Quest’uomo era un vero genio

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il libro di oggi (70)

La peste di A. Camus

Questo libro mi è piaciuto tantissimo. per esempio perchè dice

“Il sonno degli uomini è più sacro che la vita per gli appestati: non si deve impedire alla brava gente di dormire”

“Io so per certo che ciascuno la porta in sè, la peste, e che nessuno, no, nessuno al mondo ne è immune. E che bisogna sorvegliarsi senza tregua per non essere spinti, in un minuto di distrazione, a respirare sulla faccia di un altro e a trasmettergli il contagio. E’ il microbo ad essere naturale. Il resto, la salute, l’integrità, la purezza, se lei vuole, sono un effetto della volontà e d’una volontà che non si deve mai fermare. L’uomo onesto, colui che non infetta quasi nessuno, è colui che ha meno distrazioni che può. E ce ne vuole di tensione e di volontà per non essere mai distratti”

“Rivestiti, andarono via senza aver pronunciato una parola; MA AVEVANO LO STESSO CUORE, E IL RICORDO DI QUELLA NOTTE GLI ERA DOLCE”

“La gioia è una bruciatura che non si assapora”

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Il libro di oggi (51)

La morte felice di A. Camus

“Sì, mi annoio. Ho vglia di sposarmi, di suicidarmi, o di abbonarmi all’Illustration. Un gesto disperato. Ecco”

“Vedeva chiaro. Aveva sperato a lungo l’amore di una donna. E non era fatto per l’amore. Attraverso la sua vita, l’ufficio nel porto, la sua camera e i suoi sonni, il ristorante e l’amante, aveva inseguito con una ricerca univoca una felicità che i fondo in fondo, come tutti, credeva impossibile. Aveva giocato a voler essere felice. Non lo aveva mai voluto con una volontà cosciente e deliberata. Mai fino al giorno… E da quel momento, a causa di un unico gesto calcolato in completa lucidità, la sua vita era cambiata, e la felicità gli sembrava possibile. Certo, lo aveva partorito nel dolore, questo essere nuovo. Ma cos’era questo di fronte alla degradante commedia che recitava prima?”

Il primo libro nella mia nuova casa…

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Il libro di oggi (45)

Lo straniero di A. Camus

“Ho risposto che non si cambia mai di vita, che del resto tutte le vite si equivalgono e che la mia, così com’era, non mi dispiaceva affatto”

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