Dunque. Partiamo da due esempi concreti per capirci. Pizzarotti a Parma ha vinto le elezioni soprattutto per la sua battaglia contro l’inceneritore. Quando ha preso in mano l’amministrazione della città, ha poi “scoperto” di avere un comune sull’orlo del collasso e che i costi da sostenere per le penali per bloccare il progetto avanzato dell’inceneritore avrebbe portato alla bancarotta completa. Ergo l’inceneritore di Parma oggi funziona, Pizzarotti non più tanto. Secondo esempio: nel 2001 a Treviso l’amministrazione leghista ha varato il PUT. Il centrosinistra ha fatto una battaglia strenua contro il PUT prima che venisse approvato, e quando è stato varato. Alle elezioni del 2003 io, che allora ero giovane e ingenua, pensavo che si sarebbe proposta la sua eliminazione, e mi è stato unanimemente spiegato che non era possibile, perché i costi sostenuti per eliminarlo sarebbero stati quasi più alti di quelli già sostenuti dai contribuenti per approvarlo. Il PUT, sia pure completamente snaturato rispetto alle sue intenzioni iniziali, è ancora dov’è, e nessuno pensa più di smantellarlo, a quanto ne so. Ma magari c’è una commissione apposita di cui non ho notizia.
Qual’è la questione? Semplicemente questa: gli impegni presi dalle amministrazioni che precedono quella attuale, di qualunque colore esse siano, non si possono cancellare con un colpo di spugna, come non fossero mai stati presi. A ogni decisione corrispondono impegni economici, a spese dei contribuenti, e tornare indietro rispetto a questo è talmente diseconomico che generalmente non si fa. Ecco, al limite si può togliere il patrocinio comunale alla festa del salice piangente, ma cancellare impegni e accordi già presi, no, questo tendenzialmente non è possibile.
Il progetto della nuova Cittadella della Salute all’Ospedale Ca’ Foncello non è di oggi, è un progetto che ha almeno 5 anni, ma posso ricordare male. E in questi 5 anni non mi pare che vi siano state particolari levate di scudi dell’allora opposizione, oggi maggioranza, del governo cittadino.
Negli ultimi giorni i giornali, però, pullulano di critiche, denunce, forti richieste di bloccare e rivedere il progetto. Da un lato per i costi del project financing, dall’altro per la tutela del Fiume Sile, dall’altro per la viabilità, non so poi per che altro.
Eppure, chi avanza queste denunce, senza essersene mai prima minimamente occupato, sa benissimo che rispetto a questo progetto sono possibili al massimo dei rallentamenti (l’Ulss prevede circa 5 anni per concludere il progetto, io sono più orientata a credere che saranno dieci), ma non un ripensamento. Perché il progetto è abbastanza avanzato da avere già impegnato economicamente le amministrazioni coinvolte, coi nostri soldi. E perché onestamente alcune questioni sono decisamente pretestuose. Se il nuovo polo della cittadella mette a repentaglio l’ecosistema della restera e del sile, non vedo come possa non avere influenze su esso l’attuale assetto del Ca’ Foncello. A voler essere coerenti, dovremmo dire: costruiamo un nuovo ospedale di Treviso in un’area diversa. Così poi magari facciamo un bel bando e l’Ospedale non più in uso lo lasciamo alle associazioni…. Ma possiamo dirlo? No, ovviamente.
Quindi, a meno di pensare che tutti all’improvviso siano stati colpiti da alzheimer incipiente, non posso che pensare che queste critiche e denunce siano assolutamente strumentali. Il dubbio cattivo che mi viene è questo: strumentali a favore e a scapito di chi?
La sensazione che ho, infatti, è che una parte della maggioranza stia facendo il possibile per mettere la maggioranza stessa in difficoltà. Che non è spararsi sulle palle, è fare un passo indietro all’appello e lasciare il sindaco a fare la figura del fesso.
Caro Giovanni, fai attenzione. Dagli amici ti guardi Iddio.,