Periodicamente, a noi giovani (????) donne single, capita di confrontarci sull’ipotetica e mitologica figura dell’uomo ideale. Io sono banale, direi.
Se penso al mio uomo ideale mi viene in mente una persona intelligente, di buona cultura, e che abbia in comune con me la passione per i libri. Il resto, mi pare, sono dettagli. Alto o basso? Chissenefrega! Capellone o peocco? Chissenefrega! Bello o brutto? Che domanda è? Se escludiamo il David di Donatello o il discobolo di Mirone e poco altro, direi che la bellezza è un fattore puramente soggettivo.
Poi in realtà sintetizzo, perchè mi sembra che l’intelligenza racchiuda in sè molti aspetti: l’ironia, la simpatia, l’apertura al mondo e alla conoscenza, il fascino.
Le mie amiche sostengono che:
1. dovrei cambiare genere,l’uomo intelligente non paga (e in effetti, da questo punto di vista, temevo qualche scheletro nell’armadio. Poi ho capito che a volte una persona può sembrare intelligente, ma non esserlo affatto. Pollon docet)
2. Non troverò mai un uomo che legga quanto me. Ora. Questa potrebbe essere una tesi accettabile, ma io non pretendo che le persone leggano quanto me, e anzi, sto cercando non di smettere, ma di ridurre… Però non posso immaginarmi accanto a qualcuno che non comprenda, magari senza condividerlo del tutto, l’amore per la lettura. Da quando ho iniziato a leggere, attorno ai 4 anni, i libri sono stati la mia casa, la mia famiglia, per molti versi la mia vita. Sono più le cose che ho letto di quelle che ho visto, eppure leggerle è come vederle. Sono certa che saprei orientarmi in un sacco di città, pur non avendole mai viste, con la mappa che i libri mi hanno regalato. Tutte le persone importanti della mia vita condividono questo aspetto, non conta che leggano un libro al mese o uno al giorno. Ma capiscono che leggere è molto più che stare seduti da qualche parte a sfogliare delle pagine.
Non ho cercato con il lanternino queste persone, non ho fatto alcuna selezione, come questo articolo non vuol essere un invito a mandarmi alcun cv per le selezioni;-), ma è normale che le persone che hanno qualcosa in comune si incontrino, si trovino, si coltivino reciprocamente.
E non c’è nulla di parassitario nell’amare circondarsi di persone che hanno qualcosa in comune con te, e che possibilmente ( e questo non mi accade di rado) sono migliori. Perchè conoscono meglio, perchè son meno superficiali, perchè non sono maestri ma condividono realmente quello che sanno, e sono curiosi del poco che conosco io.
Non lo so se incontrerò il mitologico uomo ideale. Per ora non mi serve. Gli uomini e le donne con cui condivido la mia vita e le mie passioni, onestamente, me la rendono già ora meravigliosa.
Al limite quella che può farmi del male resto sempre io.