Si leggono sui quotidiani locali grandi annunci del Centro Destra che, compatto, sarebbe pronto a sostenere alle elezioni comunali di Treviso del 2018 l’attuale Direttore Generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi.
Si dice che si è rimesso in moto per questo il Club Ricerca (e questo spiega a me molte cose), e che la Lega stia facendo sondaggi su un candidato interno, ma che sul solo nome di Benazzi sarebbe disponibile a unirsi a Forza Italia per un candidato unico. Si dice infine che questo dovrebbe far tremare i polsi al CentroSinistra.
Ora, mi vengono spontanee due riflessioni. La prima riguarda il centro sinistra, visto che nel caso di una candidatura unica Lega Forza Italia non è che deve farsi tremare i polsi, deve solo mettersela via, visto che non ha MAI vinto in città contro un candidato unico del Centrodestra. Non me ne voglia Giovanni, ma la sua vittoria è legata più alle rotture allora interne al centro destra che alla forza propulsiva del centrosinistra, e spero e credo che ne sia consapevole.
La seconda riguarda il DG. A parte il fatto che personalmente fare per altri 4 anni il DG di una potenza come la nuova ULSS provinciale a mio modesto avviso può essere più vantaggioso e più “evidente”, oltre che più remunerativo, che fare il Sindaco della città capoluogo, rimandando eventualmente il passo a una successiva elezione visto che, a differenza di Gentilini, il Dr. Benazzi è ancora giovane. L’altra questione, che da dipendente dell’Azienda prima che da cittadina del Comune di Treviso, è quella della transizione all’Azienda Unica. Il passaggio alle aziende provinciali è stato minato dal punto di vista organizzativo dal fatto che la riforma è stata approvata con grave, e a mio avviso colpevole, ritardo dalla maggioranza in regione, come sempre più centrata sulle questioni di divisione del potere che sui temi concreti.Nel 2017 si riusciranno, speriamo, a unificare i processi amministrativi, ma la parte sanitaria resterà di fatto così come la conosciamo ora, con qualche piccola riorganizzazione gestionale. I cambiamenti dal punto di vista sanitario non partiranno prima del 2018. Sarebbe un peccato davvero che chi ha iniziato questo percorso lo mollasse sul più bello per andare a fare altro, e questo a prescindere dalla mia personale valutazione sul DG come uomo di sanità e come uomo politico. E’ vero che nessuno è indispensabile, ma ci sono situazioni in cui le cose si devono portare a termine.
Penso che un’Azienda di circa 10.000 dipendenti che serve un bacino di utenza di oltre 800.000 cittadini lo meriti. Più del Comune di Treviso, che non me ne voglia.