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Archive for 24 febbraio 2012

Nessun fraintendimento. Non sto dicendo basta con la pratica diffusamente denominata “casta padana”, non tanto e non solo.  Vorrei dire basta ai suoi critici, perchè ci han frantumato con questa storia.

A giustificazione della mia richiesta vorrei portare due articolate riflessioni, diciamo anche due e mezza.

1. Risulta a qualcuno che nelle città da chicchessia governate, con una maggioranza praticamente quasi bulgara, viga il principio dell’alternanza nell’affidamento degli incarichi di nomina amministrativa? Presentatemi queste città, presentatemi questi amministratori. Perchè a quanto ne so io, invece, tutto il mondo è paese, e se ci sono maggioranze risicate si va di manuale Cencelli con le nomine, altrimenti, come giustamente dicevano gli Abba “The winner takes it all”. Allora o alla Casta diamo di volta in volta l’aggettivo relativo alla città in cui ci troviamo, la casta torinese piuttosto che quella orvietana, per dir due nomi a caso, o la smettiamo di chiamarla casta padana, perchè non è la Lega la prima ad averla realizzata, anche se forse è quella che lo ha saputo fare meglio.

2. L’altra giustificazione è proprio questa: i leghisti non se la sono inventata questa cosa, semplicemente l’han saputa fare meglio di altri. Vi racconto una storia: c’era una volta il PCI, un partito importante, serio, pieno di funzionari. A un certo punto le cose cambiano un poco, si vende la sede e si licenziano i funzionari, molti dei quali erano pure giovani. E cosa fai, li mandi per strada? Ma certo che no! Invece di licenziarli e basta, in qualche modo li ricollochi, nel territorio, soprattutto nelle associazioni di categoria. Solo che mentre i padani dove li metti fanno cultura (lo so, è una parola forte, ma intendo dire che si fanno riconoscere, non si nascondono, non si vergognano, e se riescono portano pure a casa voti – e cacchio se ci riescono, quasi meglio della DC) i “nostri” -passatemi il termine – fedeli al mandato di riconversione son sempre stati sottotraccia, per cui non sono più io oggi a non sapere per chi votano, il vero punto è che i loro iscritti/aderenti/soci non ne hanno la più pallida idea. E come ti fai massa critica pensante che sposta voti? Certo, mi direte, eran dei puri. Forse. O più probabilmente c’è stato un problema nella gestione delle strategie…

3. Alla fine, se i detrattori della casta padana vincessero le elezioni come finora le ha vinte la Lega in città, ma anche con molto meno, altro che Spoil System, si comporterebbero esattamente nello stesso modo. Il problema è che non succederà mai che un solo partito di centrosinistra abbia lo strapotere, non a Treviso, non con questo centrosinistra.

Non ho approfondito molto la questione Ascopiave – Quarello, ma ho avuto in parte la sensazione, accetto smentite, che il problema vero sia stato il modo, non il merito, il presunto mancato coinvolgimento della “base” nella scelta. Tanto che alcuni amministratori, a mio avviso tra i migliori, non si sono fatti problemi a sostenerlo. Ora, è ovvio che non è la “base” che decide, ma i quadri intermedi, molti dei quali, se non sono cambiati troppo, ne avranno probabilmente fatto una questione di “perchè lui e non un altro”, che è un modo per dare dignità al “perchè lui e non io”… A volte le istituzioni democratiche sono la peggiore realizzazione dell’avversione alla meritocrazia (e questa è una riflessione che esula dalla persona di Quarello, che non conosco e sulla quale non posso esprimere alcuna valutazione). Ma ripeto, è una sensazione, non ho dati a supporto.

Non voglio dire che mi piaccia, tutto questo meccanismo, che io sono una pura davvero, in qualche modo. Però non si può usarlo nemmeno pretestuosamente come se fosse la causa di tutti i mali del mondo, o di Treviso. Che vi conosco mascherine, a poterlo fare, fareste molto di peggio… E allora, come direbbe Fiorello, “Basta, rosiconi!”

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